lunedì 28 dicembre 2009

L'UDITO


Esternamente l’orecchio è formato appunto da un lobo morbido e dal padiglione uditivo da cui parte il condotto uditivo. La forma del padiglione auricolare è idale per farvi affluire le vibrazioni e immetterle nel condotto, qui incontrano una membrana chiamata timpano, che inizia a vibrare e trasmette le oscillazioni più internamente: siamo nella parte media dell’orecchio.
Questa zona, oltre al timpano, comprende appunto una parte chiamata finestra ovale, che è un piccolo condotto, una sorta di porta di comunicazione con la parte più profonda dell’orecchio.
Tra il timpano e la minuscola finestra troviamo una serie di ossicini, agganciati l’uno all’altro, con forme e nomi molto particolari: il martello (che si appoggia al timpano stesso), l’incudine e la staffa (che collega l’incudine alla finestra ovale).
A questo punto, continuando la nostra discesa verso la parte più interna dell’orecchio e verso l’osso temporale, troviamo un labirinto osseo che ci conduce ad una sorta di membrana immersa nell’endolinfa: questa è la zona più delicata di tutto l’apparato e prende il nome di labirinto membranoso.
Questa porzione è costituita da un vestibolo di forma arrotondata, da canali semicircolari e da un condotto detto chiocciola, che ricorda proprio il guscio di una lumaca, e che contiene cellule nervose di ricezione e che a loro volta formano un organo molto complesso detto “organo di Corti” .
In questa parte interna partono dei cordoni di nervi che vanno poi a formare il nervo uditivo attraverso cui il cervello può conseguentemente trasformare il messaggio in sensazioni uditive, ma anche far stare in equilibrio il corpo: un’altra finzione dell’orecchio è infatti quella di permetterci di camminare eretti senza cascare per terra come sacchi di patate.
All’interno dell’orecchio troviamo un'altra struttura molto importante, la Tromba di Eustachio. Essa mette in comunicazione l’orecchio con la faringe e regola la pressione interna dell’orecchio, proteggendo in questo modo il timpano, attraverso una piccola valvola che si apre e si chiude a secondo dell’esigenza. Quando infatti si sale in montagna capita di sentire le orecchie turate: deglutendo o sbadigliando le sturiamo aprendo appunto la valvola e regolandone la pressione.

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